Giorgio Martinuzzi Utyeszenics (1482–1551), meglio conosciuto come Frate Giorgio, fu vescovo di Várad (Oradea), primate d’Ungheria, cardinale, sommo tesoriere, giudice supremo, comandante militare, luogotenente regio in Ungheria e in Transilvania. Fu geniale, ambizioso e astuto, fu uno statista abile, potente e lungimirante; secondo alcuni storici e suoi contemporanei fu invece un personaggio diabolico, avido di ricchezze, intrigante e dispotico. Nato in un castello della Dalmazia, dopo un’esperienza monastica vissuta in Ungheria e in Polonia Giorgio Martinuzzi ricoprì alti incarichi ecclesiastici, amministrativi e militari nel Regno d’Ungheria di Giovanni I Zápolya e in Transilvania, alla corte della
regina Isabella Jagellone. Il suo obiettivo politico fu quello di tenersi in equilibrio tra le due grandi potenze dell’epoca, quella asburgica e quella ottomana, al fine di salvaguardare l’integrità territoriale del regno magiaro. Paradossalmente, però, la sua politica fece sortire l’effetto contrario: la nascita del Principato di Transilvania con la conseguente tripartizione dell’Ungheria.
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